by Marco Pizzuti - "Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta dei raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione. Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un’ energia senza limiti, che può essere incanalata.” Nikola Tesla
“Il progressivo sviluppo dell’uomo dipende dalle invenzioni. Esse sono il risultato più importante delle facoltà creative del cervello umano. Lo scopo ultimo di queste facoltà è il dominio completo della mente sul mondo materiale, il conseguimento della possibilità di incanalare le forze della natura così da soddisfare le esigenze umane” [1]. Così Nikola Tesla apre il primo capitolo della propria autobiografia, un volumetto polveroso fuori catologo, comprato oltreoceano per pochi soldi in un negozio di libri usati situato.
Sì, sembra proprio che questo libro fosse un “fondo di magazzino”, riguardante qualcuno non così importante. Peccato che a questo “qualcuno non così importante” si debbano molte invenzioni che ognuno di noi usa nella vita quotidiana, perché è proprio a questo signore completamente dimenticato dalla storia che si devono le più grandi scoperte del XX secolo come ad esempio la radio o il radar.E anche se i libri di scuola, i notiziari e i documentari storici celebrano il nostro Guglielmo Marconi come inventore del telegrafo senza fili (il nome della radio di allora) esiste una sentenza della Corte Suprema USA che ha riconosciuto la vera paternità della radio a Nikola Tesla [2]. Nel migliore dei casi però, il suo nome viene citato esclusivamente come unità di misura dell’induzione elettromagnetica, ovvero i campi elettromagnetici generati dalle antenne per le trasmissioni radiotelesive e da quelle per le comunicazioni via cellulare.
Si tratta insomma di uno scienziato di cui basta leggere la vite e le opere per provare un grande senso di umiltà nei suoi confronti, nessun altro scienziato infatti è paragonabile al suo genio, eppure, ciononostante, è stato dimenticato da tutti. Perchè? Il motivo è molto semplice, le sue rivoluzionarie scoperte e le sue invenzioni minacciarono gli interessi dei poteri forti, i quali di conseguenza lo consegnarono all’oblio. La rettitudine morale che lo contraddistinse tutta la vita (morì senza un soldo in tasca) gli impedì di scendere a patti con la lobby di potere. E finchè i grandi banchieri riuscirono a sfruttarne economicamente il talento (J.P.Morgan gli propose addirittura di sposare sua figlia) fecero di lui lo scienziato più famoso del mondo, ma non appena capirono quali erano le sue vere intenzioni (il progresso del genere umano) lo affondarono in un fango di menzogne proclamandolo pazzo e tagliandogli tutti i finanziamenti. Al contrario del malleabile Edison infatti, il suo operato è sempre stato, per usare parole sue, “unicamente al servizio della specie umana”.
Nikola Tesla nacque nella notte fra il 9 e il 10 Luglio 1856 a Smilijan. Il padre, Milutin Tesla di origine serba, officiava come ministro del culto ortodosso. Sua madre, Duka Mandic, abile ricamatrice, pur essendo una donna non istruita (non era andata a scuola per accudire i propri fratelli e le proprie sorelle dopo la malattia che aveva reso cieca la madre) era dotata di una memoria prodigiosa. Tesla infatti menzionava spesso il fatto che la propria madre era in grado di recitare perfettamente interi testi della Bibbia e della letteratura in generale aggiungendo di avere ereditato da lei molte delle proprie abilità, non solo una memoria fotografica ma anche altre facoltà intellettive come una notevole inventiva e industriosità. Ella infatti coltivava delle fibre vegetali da cui riusciva a ricavare il filo utilizzato nei lavori di ricamo e di cucito [3].
Dopo aver terminato gli studi di fisica e di matematica al Politecnico di Graz, Austria [4] (contemporaneamente aveva iniziato a studiare filosofia all’Università di Praga), continuò a studiare e a lavorare tra le 20 e le 22 ore per preparare esperimenti e trasformare le sue intuizioni in rivoluzionarie invenzioni.
Già all’età di diciassette anni Tesla si accorse di possedere una capacità di concentrazione mentale talmente straordinaria da riuscire a vedere “materialmente” davanti a sé l’immagine dell’invenzione già compiuta riuscendo così a definire tutte le modifiche che era necessario apportare senza ricorrere a disegni, progetti, modelli o prototipi reali. E nonostante lo stupore e lo scetticismo che possono seguire ad una simile descrizione del personaggio in chi sentisse pronunciare il suo nome per la prima volta, ciò che qui viene affermato corrisponde esattamente al vero metodo di lavoro utilizzato dallo scienziato. Alcune fonti affermano inoltre che Nikola Tesla, per sua stessa ammissione, era un ingegnere ed un fisico visionario che riceveva le intuizioni da un profondo stato di astrazione mentale [5].
Molti anni dopo, nel 1899, mentre stava conducendo esperimenti nel suo laboratorio di Colorado Springs, ricevette un segnale radio che si ripeté continuamente. In tale occasione affermò pubblicamente di avere captato un messaggio radio proveniente dallo spazio ma venne ridicolizzato dal mondo accademico. Oggi però sappiamo che esistono effettivamente dei “rumori di fondo” che vagano all’interno della della nostra galassia e che alcuni di essi possono essere realmente scambiati (vista la loro ripetitività) per messaggi intelligenti. E nonostante lo scetticismo dell’epoca è sempre a Tesla che dobbiamo la prima scoperta delle onde radio provenienti dal cosmo [6].
Nikola Tesla si dedicò anima e corpo allo sviluppo di motori elettrici e di impianti di illuminazione che potessero sfruttare i principi della corrente alternata. E così, nel 1881, mentre lavora come disegnatore e progettista all’Engineering Department del Central Telegraph Office, iniziò ad elaborare il concetto della rotazione del campo elettromagnetico che rese la corrente alternata uno strumento indispensabile per la fornitura moderna di energia elettrica.
L’anno successivo si trasferì a Parigi per lavorare alla Continental Edison Company e nel nel 1883 egli realizzò il primo motore a induzione di corrente alternata della storia [7]. E fu proprio durante la fase di progettazione e di costruzione di quest’ultimo che lasciò senza fiato tutti i colleghi e gli operai che ebbero modo di assistere in prima persona al suo straordinario quanto inusuale metodo di lavoro. Un modus-operandi che è risultato semplicemente impossibile per qualunque altro scienziato a lui precedente, postumo o contemporaneo. E ciò in quanto, come anzidetto, non gli era necessario ricorrere a progetti, modelli o a altri mezzi pratici. Le invenzioni gli uscivano dalla mente già perfette e non richiedevano alcun aggiustamento. E persino nei casi in cui gli venne richiesto di apportare modifiche specifiche a singoli componenti del nuovo motore queste ultime vennero svolte, tra lo stupore generale, esclusivamente nell’ambito della viva immagine che lo scienziato aveva della sua invenzione. Così una volta terminata la fase di riflessione dava immediatamente incarico ai suoi collaboratori di procedere alla costruzione guidandoli per filo e per segno nelle misure di ogni singolo pezzo del progetto. In questo modo Tesla riusciva a materializzare tutte le sue idee (più di 700 brevetti) direttamente daelle catene di montaggio! [8]
Nel 1884, il giovane Tesla si imbarcò alla volta degli Stati Uniti per entrare a lavorare nel team dell’inventore più ricco e celebrato di allora, Alva Edison. La sua speranza era quella di ricevere i mezzi finanziari e le strutture per continuare la sperimentazione e realizzare così tutte le sue invenzioni. Aveva con se solo una lettera di presentazione che sbalordì persino Edison. A scriverla fu il migliore ingegnere di Edison alla Continental Edison Company di Parigi e recitava quanto segue: “Nella mia vita ho conosciuto solo due grandi uomini, uno è lei Mr Edison e l’altro ce lo ha di fronte.”. Edison allora, incuriosito ma allo stesso tempo irritato per essere stato paragonato ad un ingegnere sconosciuto e squattrinato, concesse immediatamente udienza a Tesla affinchè gli esponesse i concetti della sua scoperta relativa alla corrente alternata. Ma quando Edison comprese meglio di cosa si trattava andò su tutte le furie affermando che un simile tipo di tecnologia non avrebbe mai potuto funzionare. In questo modo cercò di proteggere il futuro del suo giro d’affari legato allo sviluppo commerciale della corrente continua. Edison infatti, nonostante fosse presentato alle masse come un genio del progresso non nutriva alcun reale interesse per il benessere collettivo e l’unica cosa che aveva a cuore era il proprio conto in banca come tutti i finanziatori che avevano investito sui suoi brevetti [9]. Lo scienziato serbo tuttavia non si perse d’animo e accettò comunque di lavorare duramente per Edison nell’esecuzione di altri progetti poichè aveva un assoluto bisogno di danaro. Tesla quindi non solo aveva visto respingere risolutamente la sua tecnologia rivoluzionaria ma dovette anche subire una umiliante beffa (in realtà una vera e propria truffa) dal suo nuovo cinico e indisponente datore di lavoro. Ed infatti, a fronte degli impegni lavorativi assunti per la modifica dei generatori di corrente continua, Edison promise a Tesla un compenso di 50,000 $ con una semplice stretta di mano tra “gentiluomini”, un premio che in realtà non gli corrispose mai. E così non appena Tesla terminò il compito affidatogli si vide rifiutare il credito maturato sulla base del fatto che non aveva stipulato un contratto scritto.
La corrente alternata di Tesla dovette quindi attendere tempi migliori per affermarsi e divenne una realtà solo dopo che egli vinse la famosa guerra delle correnti contro Edison con l’appoggio di Whestinghouse. E fu proprio la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica alternata a condurre poi l’umanità nella c.d. epoca moderna. Ciò in quanto la corrente continua di Edison oltre ad offrire prestazioni minori a costi molto più elevati non poteva essere distribuita oltre i 3 km di distanza. Questo grande successo però non venne sfruttato da Tesla per fini personali ed impiegò ogni centesimo guadagnato per reinvestire in laboratori di ricerca.
Le nostri fonti sostengono infatti che Edison liquidò Tesla con la frase ” Tesla, voi non capite il nostro humour americano”, sostenendo in pratica che la ricompensa promessa fosse uno solo scherzo.
Non sembra troppo difficile comprendere il motivo per cui il nostro Uomo di Scienza abbandonò la Edison Company [10].
Nel frattempo, seguendo sempre il suo metodo, Tesla giunse ad un’altra delle sue brillanti scoperte, la bobina di Tesla, un trasformatore ad alta frequenza, che è uno strumento indispensabile per la trasmissione, e quindi la fornitura a case ed industrie, della corrente alternata [11].
Nel maggio del 1885, il magnate Westinghouse acquistò i brevetti di Tesla relativi soprattutto, al motore a corrente alternata e alla bobina. Così da creare la Westinghouse Electric Company.
In base ad un contratto stipulato fra Westinghouse, Tesla avrebbe ricevuto dei compensi altissimi, in particolare un milione di dollari per i brevetti e le royalties. Tuttavia se Westinghouse avesse poi pagato tali somme, la Westinghouse Electric Company avrebbe dovuto sopportare dei costi troppo alti e si sarebbe trovata in difficoltà sul mercato rispetto alle concorrenti aziende.
Tesla si recò da Westingouse affermando: “I benefici che deriveranno alla società dal mio sistema di corrente alternata polifase è per me più importante dei soldi che entreranno nelle mie tasche. Mr. Westinghouse, voi salverete la vostra azienda così potrete sviluppare le mie invenzioni. Qui c’è il vostro contratto e qui c’è il mio, li strappo a pezzetti e non avrete più problemi con le mie royalties” [12].
Non c’è dubbio che Tesla sia stato un uomo coerente con sé stesso: egli ha sempre affermato che lo scopo della scienza era il miglioramento delle condizioni dell’umanità. E questo episodio mostra quanto egli ritenesse che lo sviluppo, lo sviluppo delle condizioni materiali (e psicologiche) dell’Uomo fosse l’obiettivo che l’Uomo di Scienza doveva a tutti i costi raggiungere, anche a costo di sacrificare il proprio vantaggio personale.
Grazie al suo gesto Westinghouse potè rimanere nel business e diventare ricco. Tesla al contrario, no. Egli ha preferito che altri diventassero ricchi, raggiungessero quindi il successo economico e che tutta l’umanità, quindi godesse dei vantaggi delle sue invenzioni.
Schivo dal successo personale ed egoistico, egli era felice di trasmettere il proprio successo agli altri. Tesla forse, è stato uno dei primi che ha capito che cosa volesse dire la parola “Successo”.
Ognuno di noi è teso verso il futuro, al successo personale, limitato e chiuso. Tesla al contrario, comprese che il successo non era solo questo ma era di più: la condivisione e il trasferimento dei propri risultati e conquiste agli altri, al mondo esterno. Circa gli scopi che l’Uomo di Scienza deve conseguire, disse: “L’Uomo di Scienza non mira ad un risultato immediato. Egli non si apetta che idee avanzate siano immediatamente accettate. (…) Il suo dovere è fissare i principi fondamentali per quelli destinati a venire dopo e indicare la strada” [13]. E questo è accaduto spesso nella vita di Tesla, perché egli ha aperto la strada, nella creazione di importanti innovazioni, a Uomini di Scienza divenuti più rinomati di lui. Vediamo questo come è potuto accadere.
Tesla sosteneva l’esistenza in natura, di campi energetici, di “energia gratuita” cui diede il nome di etere. E attraverso l’etere, si potevano trasmettere, ad esempio, altre forme di energia.
La convinzione dell’esistenza nell’Universo di un’energia inesauribile e potentissima sorse in lui nell’età infantile, quando giocando a palle di neve con gli altri ragazzini, aveva assistito ad una slavina.
Egli era convinto che quella frana sia stata provocata da una semplice palla di neve e che era bastato un piccolo urto per avere il fenomeno della slavina, con le sue conseguenze. Egli dedusse quindi che esisteva un’energia immagazzinata nel cosmo che, se opportunatamente sfruttata, poteva rendere possibile l’utilizzo della tecnologia umana [14].
Nel maggio del 1899, si recò a Colorado Springs dove istallò un laboratorio.
Egli riteneva possibile, infatti grazie a questo “pozzo di energia inesauribile”, l’etere, trasmettere energia elettrica a località lontane senza la necessità di ricorrere ai fili di conduzione elettrica, e quindi agli elettrodotti.
In particolare, scoprì che la Terra, o meglio la crosta terrestre, era un ottimo conduttore di energia elettrica, dal momento che un fulmine che colpisce il suolo, crea delle onde di energia che si muovono da un lato della terra all’altro.
Egli istallò nel proprio laboratorio un’enorme bobina che aveva lo scopo di mandare impulsi elettrici nel sottosuolo, così da permettere il trasferimento di energia elettrica a lampadine poste a una notevole distanza.
Secondo le fonti usate nel nostro lavoro, non esistono prove effettive che Tesla sia riuscito a trasmettere energia elettrica a lunga distanza. Sta di fatto che egli successivamente, cambiò approccio per realizzare la trasmissione di corrente elettrica senza fili.
Egli sosteneva che la zona dell’atmosfera terrestre posta a 80 Km dal suolo, detta ionosfera, era fortemente conduttrice, e quindi poteva essere sfruttata per trasportare energia elettrica verso lunghe distanze. Ma era necessario risolvere il problema di come inviare segnali elettrici ad una tale altitudine [15].
[L’interno del laboratorio a Pikes Peak, Colorado. I lampi che si vedono sono creati dalla bobina]
Ritornando a New York, Tesla scrisse un articolo di respiro futuristico sul Century Magazine, affermando la possibilità di catturare l’energia sprigionata dal sole e proponendo un “sistema mondiale di comunicazione” utile per comunicare telefonicamente, trasmettere notizie, musica, andamento dei titoli azionari, informazioni di carattere militare o privato senza la necessità, ancora una volta, di ricorrere ai fili.
L’articolo catturò l’attenzione di un altro magnate dell’epoca, J. P. Morgan che offrì un finanziamento di 150,000 $, eisiguo per costruire tale stazione trasmittente.
Tesla si mise subito al lavoro, procedendo alla costruzione di una torre altissima nelle scogliere di Wanderclyffe, Long Island, New York. La Wanderclyffe Tower non era altro che uno sviluppo delle idee maturate da Tesla a Colorado Springs. La torre consisteva in una struttura in legno ed era impiantata nel terreno grazie a dei “tubi” di ferro, conduttori di energia elettrica. Alla sua sommità si trovava una sfera di acciaio. Per quanto la Wanderclyffe Tower si fondasse sul principio della radio, lo scopo che primariamente Tesla voleva conseguire era la trasmissione di elettricità senza fili, obiettivo che il nostro scienziato non espose a Morgan. E questo fu un errore fatale [16].
Il 12 Dicembre 1901 il mondo fu sconvolto da una notizia sensazionale: Guglielmo Marconi aveva trasmesso la lettera “S” oltreoceano, da una località in Cornovaglia tale informazione era stata trasmessa a Newfoundland, in America [17]. Morgan, contrariato, rititirò l’appoggio finanziario a Tesla.
[La Wanderclyffe Tower]
Il magnate era adesso contrariato dall’idea di “energia gratuita”, quindi non possibile oggetto di transazioni commerciali.
Ancora una volta gli interessi economici che i grandi finanziatori volevano perseguire frustravano l’obiettivo che lo scienziato croato voleva perseguire: l’evoluzione tecnologica e in ultima sostanza, il benessere dell’umanità.
Ciò che stava a cuore a Nikola Tesla era la serenità e la felicità dell’umanità intera.
Ancora una volta gli interessi economici che i grandi finanziatori volevano perseguire frustravano l’obiettivo che lo scienziato croato voleva perseguire: l’evoluzione tecnologica e in ultima sostanza, il benessere dell’umanità.
Ciò che stava a cuore a Nikola Tesla era la serenità e la felicità dell’umanità intera.
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Nikola Tesla e le tecnologie nascoste dagli Illuminati
Inseriti da: Magodoriente
In data: 14 settembre 2008
In data: 14 settembre 2008
Nikola Tesla è lo scienziato più geniale che l'umanità abbia mai avuto. Se si fossero applicate le sue scoperte l'uomo non avrebbe MAI avuto bisogno del petrolio e tanto meno della bolletta dell'energia elettrica. Con la sua tecnologia, infatti, basterebbe una semplice antenna in giardino o su un tetto per accedere a tutta l'energia di cui abbiamo bisogno attingendo direttamente da quella che ci circonda. Pensate soltanto alle conseguenze di tutto ciò. Gli "Illuminati" (ndr: neri), però, hanno fatto di tutto per nascondere questo proponendo all'intera umanità un modello industriale e di vita all'insegna della morte e della distruzione sia dell'uomo che del pianeta. Diffondete queste notizie!
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Questo era l’unico obiettivo esistenziale di Nikola Tesla, ovvero l’esclusivo fine ultimo di un vero uomo di scienza che non nutriva nessun interesse verso il proprio tornaconto economico e materiale. I suoi alti ideali infatti erano destinati a scontrarsi fin dall’inizio con gli abietti interessi della casta dei banchieri che controlla il globo attraverso la leva dle debito pubblico e la corruzione degli uomini politici. L’ultima possibilità di realizzare i suoi progetti di progresso per l’umanità intera venne meno quando rinunciò a riscuotere i proventi ricavati dal contratto concluso con Westinghouse solo per evitare il fallimento del suo primo storico mecenate. In seguito a questo episodio Tesla sprofondò in un mare di debiti mentre le pressioni di Morgan convinsero tutti gli altri possibili finanziatori a fare un passo indietro. E così sotto le minacce dei poteri forti i mass-media si dimenticarono di lui concentrando la loro attenzione su scienziati mediocri come il nostro Guglielmo Marconi che gli aveva addirittura rubato i brevetti del telegrafo senza fili durante una visita al suo laboratorio di Colorado Springs [18].
Alla notizia della trasmissione del segnale da parte di Marconi, reagì affermando che lo scienziato italiano aveva utilizzato 17 dei suoi brevetti [19].
Sì, Nikola Tesla è stato coerente con la propria idea di Uomo di Scienza: “Il suo dovere è fissare i principi fondamentali per quelli destinati a venire dopo di lui e indicare loro la strada”. Fù Tesla infatti il primo a sviluppare le tecnologie radio moderne. Del resto esistono i brevetti che lo dimostrano. (U.S. patents #645,76 e #649,621) [20].
E proprio fondandosi su questi brevetti che il nostro Uomo di Scienza ricorse in giudizio per tutelare i propri diritti anche se una prima sentenza del 1915 andò a suo sfavore [21].
Solo nel giugno del 1943, cinque mesi dopo la sua morte, la Corte Suprema degli Stati Uniti in una sua decisione, (caso 369, 21 Giugno 1943) riconobbe che Tesla aveva per primo inventato la radio.
Tutt’oggi, si riconosce ancora a Marconi questa invenzione, perché questi per primo inviò un segnale oltreoceano [22].
Ma se Marconi riuscì a conseguire tale successo, è grazie anche alle scoperte attuate precedentemente da Tesla.
E non solo per quanto riguarda la radio.
Tesla diede il proprio contributo anche relativamente all’invenzione del radar.
All’inizio della prima guerra mondiale, Tesla ipotizzava un congegno per individuare delle navi inviando segnali che consistevano in onde radio ad alta frequenza.
Il concetto che sta dietro a questa idea sta a significare un dispositivo particolare: il radar.
Sarà proprio il Marchese Guglielmo Marconi a sviluppare questo concetto, attuando questa idea e ponendo, nella realtà dei fatti, le basi per la costruzione del radar.
Nel 1934 Marconi realizzò il collegamento radiotelegrafico fra l’Elettra (il suo laboratorio situato su un veicolo natante) ed il radiofaro di Sestri Levante, successivamente, nel 1935 compì esperienze di avvistamento sulla Via Aurelia [23].
Ironia della sorte, Tesla nel suo percorso di vita, incontrò molte volte Guglielmo Marconi. Nel 1912, Tesla venne candidato al Premio Nobel per la Fisica ma lo rifiutò per non averlo ricevuto nel 1909 al posto dell’italiano [24].
Nel 1915, di nuovo, Tesla rifiutò il premio Nobel, venendo a conoscenza del fatto che avrebbe dovuto condividerlo con Edison. Entrambi quindi non ricevettero tale onorificenza [25].
Ancora una volta Tesla si mostra lontano e schivo dagli onori, dal successo personale, lasciando il conseguimento di tutto ciò agli altri.
Lo scienziato croato sosteneva inoltre, di non stimare Edison uno scienziato in senso stretto dato il suo metodo di lavoro. Disse al riguardo: “Se Edison dovesse cercare un ago in un pagliaio, egli procederebbe con la meticolosità di un’ape ad esaminare pagliuzza per pagliuzza finché non trova l’oggetto della sua ricerca” [26].
Sembra evidente che Tesla criticasse il ricorrere eccessivo di Edison a continui e dispendiosi tentativi, progetti, modelli, quand’egli, al contrario, faceva progetti e tentativi nell’ambito della sua mente.
Sembra plausibile ritenere che Tesla non volle condividere con Edison il Premio Nobel anche dato lo “scherzo” di dubbio gusto tiratogli proprio da Tom Edison anni prima.
Ironia della sorte ancora, nel 1917 gli venne concessa, per il suo contributo al sapere scientifico, una onorificenza intitolata, guarda caso, a Edison, la Edison Medal, che questa volta accettò come ultimo disperato tentativo per evitare l’oblio.
Superata la mezza età, Tesla, nonostante le sue innovative scoperte, era a corto di soldi, spostandosi da un albergo a basso prezzo ad un altro, passando le giornate a nutrire piccioni e aspettando che qualche altro magnate, desideroso di diventare ricco a sue spese, finanziasse la realizzazione dei suoi progetti. Non ci sono notizie precise relative alla data precisa della sua morte. Si suppone che sia morto il 7 gennaio 1943, all’età di 86 anni. Tesla viveva solo, in una stanza d’albergo. Il suo corpo senza vita venne trovato circa 24 ore dopo la sua morte e venne quasi immediatamente cremato.
Più di 2000 persone presenziarono il suo funerale a Manhattan. Così, questo vecchio, dopo una lunga esistenza dedicata all’evoluzione della scienza e del benessere dell’Umanità, morì solo, povero e quasi dimenticato.
Solo pochi mesi dopo la sua morte la Corte Suprema Federale gli riconobbe la paternità della radio. Ancora una volta la sua vita è coerente con quanto egli scrisse o disse: ” Lasciamo che il futuro dica la Verità, e giudichiamo ciascuno secondo la propria opera e gli obiettivi” [27].
“La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’ umanità”. Nikola Tesla
Marco Pizzuti
Fonte: altrainformazione.it
Alla notizia della trasmissione del segnale da parte di Marconi, reagì affermando che lo scienziato italiano aveva utilizzato 17 dei suoi brevetti [19].
Sì, Nikola Tesla è stato coerente con la propria idea di Uomo di Scienza: “Il suo dovere è fissare i principi fondamentali per quelli destinati a venire dopo di lui e indicare loro la strada”. Fù Tesla infatti il primo a sviluppare le tecnologie radio moderne. Del resto esistono i brevetti che lo dimostrano. (U.S. patents #645,76 e #649,621) [20].
E proprio fondandosi su questi brevetti che il nostro Uomo di Scienza ricorse in giudizio per tutelare i propri diritti anche se una prima sentenza del 1915 andò a suo sfavore [21].
Solo nel giugno del 1943, cinque mesi dopo la sua morte, la Corte Suprema degli Stati Uniti in una sua decisione, (caso 369, 21 Giugno 1943) riconobbe che Tesla aveva per primo inventato la radio.
Tutt’oggi, si riconosce ancora a Marconi questa invenzione, perché questi per primo inviò un segnale oltreoceano [22].
Ma se Marconi riuscì a conseguire tale successo, è grazie anche alle scoperte attuate precedentemente da Tesla.
E non solo per quanto riguarda la radio.
Tesla diede il proprio contributo anche relativamente all’invenzione del radar.
All’inizio della prima guerra mondiale, Tesla ipotizzava un congegno per individuare delle navi inviando segnali che consistevano in onde radio ad alta frequenza.
Il concetto che sta dietro a questa idea sta a significare un dispositivo particolare: il radar.
Sarà proprio il Marchese Guglielmo Marconi a sviluppare questo concetto, attuando questa idea e ponendo, nella realtà dei fatti, le basi per la costruzione del radar.
Nel 1934 Marconi realizzò il collegamento radiotelegrafico fra l’Elettra (il suo laboratorio situato su un veicolo natante) ed il radiofaro di Sestri Levante, successivamente, nel 1935 compì esperienze di avvistamento sulla Via Aurelia [23].
Ironia della sorte, Tesla nel suo percorso di vita, incontrò molte volte Guglielmo Marconi. Nel 1912, Tesla venne candidato al Premio Nobel per la Fisica ma lo rifiutò per non averlo ricevuto nel 1909 al posto dell’italiano [24].
Nel 1915, di nuovo, Tesla rifiutò il premio Nobel, venendo a conoscenza del fatto che avrebbe dovuto condividerlo con Edison. Entrambi quindi non ricevettero tale onorificenza [25].
Ancora una volta Tesla si mostra lontano e schivo dagli onori, dal successo personale, lasciando il conseguimento di tutto ciò agli altri.
Lo scienziato croato sosteneva inoltre, di non stimare Edison uno scienziato in senso stretto dato il suo metodo di lavoro. Disse al riguardo: “Se Edison dovesse cercare un ago in un pagliaio, egli procederebbe con la meticolosità di un’ape ad esaminare pagliuzza per pagliuzza finché non trova l’oggetto della sua ricerca” [26].
Sembra evidente che Tesla criticasse il ricorrere eccessivo di Edison a continui e dispendiosi tentativi, progetti, modelli, quand’egli, al contrario, faceva progetti e tentativi nell’ambito della sua mente.
Sembra plausibile ritenere che Tesla non volle condividere con Edison il Premio Nobel anche dato lo “scherzo” di dubbio gusto tiratogli proprio da Tom Edison anni prima.
Ironia della sorte ancora, nel 1917 gli venne concessa, per il suo contributo al sapere scientifico, una onorificenza intitolata, guarda caso, a Edison, la Edison Medal, che questa volta accettò come ultimo disperato tentativo per evitare l’oblio.
Superata la mezza età, Tesla, nonostante le sue innovative scoperte, era a corto di soldi, spostandosi da un albergo a basso prezzo ad un altro, passando le giornate a nutrire piccioni e aspettando che qualche altro magnate, desideroso di diventare ricco a sue spese, finanziasse la realizzazione dei suoi progetti. Non ci sono notizie precise relative alla data precisa della sua morte. Si suppone che sia morto il 7 gennaio 1943, all’età di 86 anni. Tesla viveva solo, in una stanza d’albergo. Il suo corpo senza vita venne trovato circa 24 ore dopo la sua morte e venne quasi immediatamente cremato.
Più di 2000 persone presenziarono il suo funerale a Manhattan. Così, questo vecchio, dopo una lunga esistenza dedicata all’evoluzione della scienza e del benessere dell’Umanità, morì solo, povero e quasi dimenticato.
Solo pochi mesi dopo la sua morte la Corte Suprema Federale gli riconobbe la paternità della radio. Ancora una volta la sua vita è coerente con quanto egli scrisse o disse: ” Lasciamo che il futuro dica la Verità, e giudichiamo ciascuno secondo la propria opera e gli obiettivi” [27].
“La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’ umanità”. Nikola Tesla
Marco Pizzuti
Fonte: altrainformazione.it
Nikola Tesla è uno scienziato non abbastanza conosciuto a cui il mondo moderno deve moltissimo.
La nostra selezione di libri su Nicola Tesla illustra anche le sue invenzioni non ancora sfruttate.
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RIFERIMENTI:
1 – Affermazione con cui Nikola Tesla apre la propria autobiografia, reperibile su Internet all’indirizzo http://www.amasci.com/tesla/biog.txt.
3 – Autobiografia citata, pp.3-4
4 – Anche se un’altra fonte usata nel nostro lavoro sostiene che Tesla non giunse mai al compimento degli studi poiché si era lasciato irretire dal gioco d’azzardo, vedi http://www.yale.edu/scimag/Archives/Vol71/Tesla.html
7 – Vedi siti biografici www.yale.edu/scimag/Archives/Vol71/Tesla.html , p3, www.frank.germano.com/nikolatesla.htm, p. 1
9 – Michael Pupin, From Immigrant to Inventor, Charles Scribner’s Sons, NY, pages 285-286.
11 – http://www.frank.germano.com/nikolatesla.htm, p 3.
12 – Vedi O’ Neill, Prodigal Genius: the Life of Nikola Tesla, Brotherhood of Life Inc,1996, Albuquerque, NM. L’indice dei capitoli di questa biografia è disponibile on line sul sito www.geocities.com/Area51/Shadowlands/9654/tesla/prodigal.html. Cliccando sui link che portano ai titoli dei capitoli si possono leggere i singoli capitoli della biografia. L’episodio citato si trova nel paragrafo 5 del I capitolo, reperibile all’indirizzo www.brotherhoodoflife.com/ProgenPart1.html
13 – Citazioni trovate in www.crystalinks.com/tesla.html, pp 4-6.
14 – www.storiainrete.com/enigmi/tesla/tesla.htm. Vedi anche articolo di Tresoldi, Campo tachionico e radioestesia: ipotesi di identificazione della portante radiestesica, nel libro di Galliani, Campo Tachionico, Tecniche Nuove, 1999 pp 105-106.
16 – http://www.angelfire.com/wi/nikolatesla/myreport.html, pp. 1-2, www.pbs.org/tesla/ll/ll_todre.html pp.1-2. Per una rassegna degli aricoli dell’epoca, www.frank.germano.com/nikolatesla.htm, pp 4 e seguenti.
20 – http://www.concentric.net/Jwwagner/ntes-p2.html. Per una rassegna completa dei brevetti e delle scoperte di Tesla, si consiglia il volume di stampo autobiografico Nikola Tesla, The fantastic Inventions of Nikola Tesla, Adventures Unlimites Press, 1993, Kempton, Illinois
21 – Notizia frammentaria trovata nel sito www.crystalinks.com/tesla.html, p 2.
22 – www.frank.germano.com/nikolatesla.htm , www.concentric.net/Jwwagner/ntes-p2.html , http://members.tripod.com/RandyHiatt/teslapage2.html.
26 – www.members.tripod.com/RandyHiatt/teslapage2.html , p. 3 .
27 – www.frank.germano.com/nikolatesla.htm, p 4.
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