marzo 07, 2013
La prima rivoluzione colorata - la Rivoluzione Bolscevica
La rivoluzione Russa del 1917 fu un colpo di mano dei banchieri
internazionali
Prologo: LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Il Kaiser Guglielmo II era a capo della Germania nei primi anni del
Novecento, ma uomini posti dall'Élite all'interno della sua
amministrazione ne manipolavano la politica, come già accadeva in
Gran Bretagna (Milner) e negli Stati Uniti (Colonnello House).
L'assassinio dell'Arciduca Ferdinando, l'erede al trono austro-
ungarico, fornì il pretesto per la guerra, ma il conflitto era stato
deciso molto tempo prima. Gli Austriaci accusarono la Serbia
dell'uccisione e le dichiararono guerra. L'assassinio fu commesso il
28 giugno 1914 da una società segreta serba, controllata dall'Élite,
chiamata la Mano Nera. Ferdinando andò a Sarajevo, in Bosnia, con la
moglie. Sei assassini lo stavano aspettando mentre la sua carrozza
procedeva verso il luogo in cui aveva un appuntamento. Appena la
carrozza li superò, nessuno dei sei riuscì ad ucciderlo e sembrò che
l'Arciduca avesse sventato l'attacco. Ma il suo chauffeur
divenne "confuso", prese una "svolta sbagliata", e alla fine fermò la
carrozza proprio davanti a uno degli aspiranti assassini, Gavrilo
Princip, che colse al volo questa seconda opportunità. Ferdinando
aveva confessato al suo amico, il Conte Czerin, di sapere che la sua
vita era in pericolo, essendogli stato riferito, un anno prima, che i
massoni avevano deciso di ucciderlo. Nel frattempo - esattamente alla
stessa ora, a Pokrovskoe, in Russia - si tentò, senza successo, di
uccidere con un coltello Grigory Yefimovitch Rasputin, che era il
consigliere più influente dello Zar ed era contrario alla guerra.
Come afferma Colin Wilson nel suo libro Rasputin:
"Ci sono cinquanta gradi di longitudine tra Sarajevo e Pokrovskoe,
che significa che quando a Sarajevo sono le undici, a Pokrovskoe sono
circa le due e un quarto. È una stana coincidenza che due assassini
siano entrati in azione quasi alla stessa ora, una coincidenza che
spinge a dubitare della "cecità della storia". La morte di Ferdinando
fece della guerra una probabilità; la ferita di Rasputin la trasformò
in una certezza, poiché egli era l'unico uomo in Russia in grado di
evitarla".
Il Kaiser Guglielmo, spinto dai suoi consiglieri della Confraternita,
appoggiò l'Austria e dichiarò guerra alla Russia e alla Francia. La
Grande Guerra si stava preparando. Uno dei suoi principali ideatori
fu il Cancelliere del Kaiser, Bethmann-Hollweg, membro della famiglia
dei banchieri Bethmann di Francoforte e cugino dei Rothschild[8]. La
Gran Bretagna entrò in guerra contro la Germania, e gli Stati Uniti
fecero altrettanto nel 1917. L'America aveva sempre avuto
l'intenzione di entrare in guerra, poiché l'opinione pubblica era
stata incitata in questo senso dai media. Kent Cooper, presidente
dell'Associated Press, scrisse nel numero di Life del 13 novembre
1944:
"Prima e durante la Prima Guerra Mondiale, la grande agenzia di
stampa Wolff era di proprietà dell'istituto di credito europeo dei
Rothschild, la cui sede centrale si trovava a Berlino. Tra i soci
principali figurava anche il banchiere personale del Kaiser Guglielmo
(Max Warburg). Ciò che accadde veramente nella Germania imperiale fu
che il Kaiser usò Wolff per tenere unito e eccitare il suo popolo a
un punto tale che esso desiderò ardentemente la Prima Guerra
Mondiale. Venti anni più tardi, con Hitler, questo piano di azione fu
ripetuto, ma su una scala decisamente più grande, dai successori di
Wolff, la DNB".
Nella sua autobiografia Barriers Down [Giù le barriere, N.d.T.],
Cooper aggiunse che la Casa Rothschild comprò una partecipazione
delle tre agenzie di stampa più importanti d'Europa: la Wolff in
Germania, la Havas in Francia e la Reuters in Inghilterra. Per chi
non sa come funzionano i media, le agenzie di stampa forniscono le
notizie a tutti i giornali e a tutte le stazioni televisive, quindi
ciò che esse riferiscono viene poi ripreso dalla maggior parte dei
media. "Deve essere vero perché lo dicono tutti", è quello che sento
dire dalla gente. Lo dicono tutti perché tutti stampano le stesse
notizie che hanno ricavato dalla stessa fonte: l'agenzia di stampa.
Valla pena osservare che il 28 aprile 1915, il Barone Herbert de
Reuter, il capo dell'agenzia Reuters, "si suicidò", subito dopo il
crollo della Banca Reuters. Il Barone venne sostituito da Sir
Roderick Jones, che nella sua autobiografia scrive che "... poco
tempo dopo che avevo sostituito il barone Herbert de Reuter, nel
1915, accadde che ricevetti un invito a pranzo nello storico New
Court della City da parte di Mr. Alfred Rothschild, allora capo del
ramo inglese dei Rothschild". Di cosa parlarono egli evita di dirlo.
Voi che ne dite?
Per quanto a prima vista possano sembrare stupefacenti, i legami tra
la famiglia ebrea dei Rothschild e lo scoppio della Seconda Guerra
Mondiale (in cui così tanti Ebrei subirono spaventose atrocità)
cominciano ad emergere.
Fu parte della strategia dell'Élite coinvolgere gli Stati Uniti e
render più pressanti le richieste post-belliche di un organismo
mondiale che impedisse altre guerre. Questo non fu affatto un
problema perché il Presidente, Woodrow Wilson, faceva qualunque cosa
il suo primo "consigliere", il Colonnello House (Comm 300), gli
dicesse di fare. Nel 1915, l'affondamento della nave "passeggeri"
americana Lusitania, fornì agli Stati Uniti il pretesto per entrare
in guerra, proprio come l'assassinio di Ferdinando lo aveva fornito
ai Tedeschi e l'attacco a Pearl Harbor lo avrebbe fornito agli
Americani nella Seconda Guerra Mondiale. La Lusitania entrò, senza
scorta, in un'area in cui notoriamente operavano sommergibili
tedeschi, e la gente a bordo venne sacrificata per soddisfare le
spaventose ambizioni dell'Élite. Negli archivi del Ministero del
Tesoro statunitense, il presidente Wilson occultò le prove che la
Lusitania stava trasportando rifornimenti militari per gli Inglesi
[9]. Non era la nave "per soli passeggeri" descritta dalla propaganda
per scandalizzare l'opinione pubblica americana. Alfred Gwynne
Vanderbilt della cerchia dell'Establishment Orientale si trovava
sulla Lusitania quando questa affondò. Prima che la nave lasciasse
New York, gli era stato inviato un telegramma in cui lo si ammoniva a
non partire, ma Vanderbilt non lo ricevette mai e ciò gli costò la
vita. Evidentemente c'era chi sapeva esattamente cosa sarebbe
successo.
LA RIVOLUZIONE RUSSA
Mentre la Prima Guerra Mondiale era ancora in corso, l'Élite stava
per mettere a segno un altro colpo grosso, la Rivoluzione russa del
1917. Essa si manifestò nello stesso modo della Rivoluzione francese.
L'Élite creò una crisi economica e il dittatore in carica, lo Zar,
assecondò il suo gioco, rifiutando di introdurre la democrazia e di
conferire potere al popolo. Nel 1905, lo Zar venne spinto dai
Rothschild in una guerra contro il Giappone per indebolire l'economia
russa e gettare i semi della rivolta tra la popolazione. I Rothschild
dissero allo Zar che avrebbero finanziato la guerra, mentre negli
Stati Uniti la compagnia dei Rothschild, la Kuhn, Loeb & Co., stava
segretamente finanziando i Giapponesi.
Poi nel 1914 scoppiò la guerra con la Germania, durante la quale
l'esercito russo fu costantemente indebolito da influenze esterne.
Per meglio controllare le guerre l'Élite decide sempre di mandare
armi meno potenti o ritardare la consegna delle stesse allo
schieramento che vuole far perdere. Nel 1915, il Cancelliere dello
Scacchiere britannico e futuro Primo Ministro, Lloyd George (Comm
300), si rese conto che gli armamenti ordinati dall'esercito russo
erano in ritardo di cinque mesi. Si arrivò al punto che un solo
fucile era disponibile ogni sei soldati. Questo attizzò il fuoco
della rivoluzione, proprio come pianificato. L'Élite voleva
demoralizzare i soldati russi per spingerli all'ammutinamento. La
compagnia responsabile dell'ammutinamento era la Vickers Maxim,
controllata da Sir Ernest Cassel, un socio in affari della Kuhn, Loeb
& Co.. Il maggiore azionista della Vickers era la Casa Rothschild
[14]. Il governo britannico inviò Lord Kitchener in Russia a
riorganizzare l'esercito, ma egli annegò durante il viaggio, quando
l'Hampshire, la Nave di Sua Maestà su cui viaggiava,
affondò "misteriosamente" nella notte del 5 giugno 1916. Ecco
un'altra coincidenza.
In Russia veniva fomentato il dissenso. La prima (e più moderata)
rivoluzione prese avvio da un massone, Alexander Kerensky.
Dico "prima", ma in realtà ce n'era stata un'altra ancora prima di
questa, capeggiata dal principe Lvov. Costui progettò di creare una
repubblica in stile americano e a quell'epoca lo Zar Nicola II aveva
già abdicato. Ma, come accadde in Francia quando era stata fatta
scattare la molla della rivoluzione, ecco che arrivò la fase
successiva, ancora più spaventosa. Trotsky e Lenin salirono al potere
e introdussero il dispotico regime noto come Marxismo-Leninismo. Non
si trattò di una Rivoluzione russa. Si trattò di un colpo di mano
realizzato dal braccio finanziario statunitense dell'Élite Globale,
per lo più controllato dai Rothschild.
Leon Trotsky, che si era stabilito a New York dopo essere stato
espulso dalla Germania, il 26 marzo 1917 si imbarcò per Pietrogrado,
in Russia, sul piroscafo Kristianiafjord, con i 10.000 dollari che
gli avevano dato i Rockefeller[15]. Egli aveva un passaporto
statunitense fornitogli dal Presidente Woodrow Wilson. Jennings C.
Wise afferma nel suo studio, Woodrow Wilson: Disciple Of
Revolution: "Gli storici non devono mai dimenticare che Woodrow
Wilson, nonostante gli sforzi della polizia britannica, rese
possibile che Leon Trotsky entrasse in Russia con un passaporto
americano"[16]. Questo succedeva in un momento in cui le autorità
statunitensi avrebbero dovuto rafforzare i controlli per prevenire
che potenziali rivoluzionari entrassero in Russia con passaporti
americani! Ma chi controllava Wilson? Il rappresentante dell'Élite,
il Colonnello Edward House (Comm 300). Quando la nave fece una sosta
in Canada, Trotsky fu arrestato dalle autorità canadesi, che poi lo
rilasciarono, permettendo gli di continuare il suo viaggio verso la
Russia. Il Sottotenente Colonnello John Bayne MacLean, fondatore e
presidente della Maclean Publishing, era noto per i suoi stretti
contatti con i servizi segreti canadesi. Nel 1918 scrisse un articolo
che apparve sul suo MacLean s Magazine, intitolato "Perché abbiamo
lasciato scappare Trotsky? Come il Canada ha perso la possibilità di
abbreviare la guerra"[17] MacLean fece una serie di rivelazioni su
Trotsky, molte delle quali sono state confermate o sostenute dalle
prove che da allora sono emerse. Disse che Trotsky non era russo, ma
tedesco, e altre informazioni dei servizi segreti hanno rivelato che
parlava meglio il tedesco del russo[18]. Le fonti di MacLean dicono
che altri rivoluzionari russi reclutati da Trotsky negli Stati Uniti
e nel Canada occidentale erano "per la maggior parte Tedeschi e
Austriaci che si facevano passare per Russi". MacLean così continua:
"Dapprima gli Inglesi scoprirono attraverso gli alleati russi che
Kerensky, Lenin e altri leader minori erano praticamente al soldo dei
tedeschi fin dal 1915, e nel 1916 svelarono i legami con Trotsky, che
allora viveva a New York. Da quel momento egli fu attentamente
sorvegliato da un reparto di artificieri. Nei primi mesi del 1916, un
ufficiale tedesco sbarcò a New York. Lo accompagnavano degli
ufficiali dei servizi segreti inglesi. Egli [Trotsky] fu fermato a
Ralifax, ma su loro [dei Servizi segreti britannici] istruzione,fu
rilasciato con tante scuse per l'inutile ritardo. Dopo molte manovre,
arrivò nello sporco ufficio di un piccolo giornale della periferia e
lì trovò Trotsky, al quale recava importanti istruzioni. Dal giugno
1916, fino a quando non lo consegnarono agli Inglesi, il reparto di
artificieri di New York non perse mai di vista Trotsky. Scoprirono
che il suo vero nome era Braunstein[19] e che era tedesco, non russo".
È interessante, se tutto questo è vero, che sia il comunismo che il
fascismo (che entrarono in conflitto durante la Seconda Guerra
Mondiale) furono creati per lo più nello stesso paese - la Germania -
patria di così tante società segrete che fanno capo all'Élite e agli
Illuminati bavaresi di Adam Weishaupt. Una volta che Trotsky fu in
Russia, lo raggiunse Lenin, che era stato fatto viaggiare in Germania
su un treno blindato, e aveva raggiunto la Russia passando attraverso
la Svizzera e la Svezia, nell'aprile del 1917, in compagnia di altri
trentadue "rivoluzionari". Il viaggio era stato approvato e
finanziato dallo stato maggiore tedesco su ordine del Comando Supremo
tedesco. I Tedeschi stavano anche spendendo grosse somme per
finanziare la propaganda bolscevica all'interno della Russia. Nel
1917 Von Kuhmann, il Ministro degli Affari Esteri, disse al Kaiser:
"Fu solo dopo che ebbero ricevuto da noi un flusso costante di
finanziamenti attraverso vari canali e sotto varie denominazioni che
i Bolscevichi furono in grado di fondare il loro organo di
informazione, la Pravda, per realizzare un'efficace propaganda e per
estendere notevolmente la limitata base del loro partito"[20].
Secondo i piani la nuova rivoluzione avrebbe causato il ritiro della
Russia dalla Prima Guerra Mondiale e la sua "pacificazione" con la
Germania. Ciò è precisamente quello che accadde. Ancora una volta, ci
troviamo di fronte a eventi multidimensionali. I "rivoluzionari"
russi come Lenin e Trotsky furono usati per far ritirare la Russia
dal conflitto a tutto beneficio della Germania. Ma, a livello di
Élite, veniva creato lo spauracchio chiamato comunismo per stimolare
il contrasto tanto temuto tra comunismo, fascismo e capitalismo. Una
volta che due o più distinti "schieramenti" suscitano un sentimento
di paura, ecco che si può attuare il principio "dividi e impera" e
quindi si può esercitare controllo. La paura è anche la maggior fonte
di energia negativa. Mentre Trotsky, Lenin e i loro sostenitori
denunciavano i capitalisti, ricevevano i finanziamenti dai banchieri
di Londra e New York. Il giornale russo Russkoe riportò
un'affermazione di Trotsky, secondo cui "il Soviet non può
schierarsi... con i capitalisti americani, perché questo sarebbe un
tradimento". Oh, davvero, Leon? In realtà Trotsky e i Bolscevichi
furono sostenuti finanziariamente e politicamente dalle stesse
persone che avrebbero sostenuto Hitler e i fascisti, perché l'Èlite
non ha alcuna ideologia politica. Nella sua autobiografia, Trotsky
accenna ad alcuni dei prestiti ricevuti dai finanzieri britannici.
Molti di essi furono coordinati da Lord Milner (Comm 300) della
Tavola Rotonda e da "Alexander" Gruzenberg (vero nome Michael),
l'agente capo bolscevico in Scandinavia, che rivestì il ruolo di
fidato consulente della Chase National Bank di New York, di proprietà
di J.P. Morgan. Si trattò, insomma, di una rivoluzione londinese-
newyorchese, con il popolo russo ancora una volta a fare da vittima.
Un faccendiere che operava tra Londra, Wall Street e i Bolscevichi fu
Olof Aschberg, che divenne noto come il Banchiere bolscevico. Era di
sua proprietà la Nya Banken, fondata a Stoccolma nel 1912. L'agente
londinese di Aschberg era la North Commerce Bank, presieduta dal
Conte di Grey, amico di Cecil Rhodes e membro della Tavola Rotonda.
Un altro uomo vicino a Aschberg fu Max May, vicepresidente del Fondo
di garanzia Morgan e direttore delle sue operazioni d'oltremare.
Aschberg era l'intermediario perfetto per far arrivare ai Bolscevichi
i finanziamenti che provenivano da Londra e New York. Nel 1915, per
finanziare la Rivoluzione russa, fu fondata l'American International
Corporation. I suoi dirigenti rappresentavano gli interessi dei
Rockefeller, dei Rothschild, dei Dupont, della Kuhn-Loeb, degli
Harrirnan e della Riserva Federale. Tra di loro figuravano anche
Frank Vanderlip (uno dei membri del Jekyl Island Group, il Gruppo che
creò la Riserva Federale) e George Herbert Walker, il nonno del
Presidente George Bush.
Anche i Rothschild furono direttamente coinvolti nei finanziamenti
alla rivoluzione tramite Jacob Schiff della Kuhn, Loeb & Co. di New
York. Banchieri internazionali inglesi, americani, russi, tedeschi e
francesi si incontrarono in Svezia, nell'estate del 1917. Decisero
che la Kuhn-Loeb avrebbe depositato 50 milioni sul conto corrente di
una banca svedese ad uso di Trotsky e Lenin. In un articolo apparso
sul New York American Journal del 3 febbraio 1949, il nipote di Jacob
Schiff affermò che suo nonno aveva pagato ai due "rivoluzionari"
altri 20 milioni di dollari. Il pagamento ai Bolscevichi di 20
milioni di dollari tramite Elihu Root (avvocato della Kuhn-Loeb e ex
Segretario di Stato) attraverso uno speciale fondo di guerra è
riportato nel verbale del Congresso del 2 settembre 1919. Si trattò
di un bell'investimento se, come sostengono alcuni studiosi, tra il
1918 e il 1922, Lenin rimborsò alla Kuhn, Loeb & Co. l'equivalente in
rubli di 450 milioni di dollari. E questo non era niente se
paragonato ai profitti che i banchieri realizzarono sfruttando la
terra, l'economia e il popolo della Russia, rubando persino l'oro
dello Zar e vasti patrimoni finanziari depositati all'estero, proprio
in quelle banche che avevano finanziato la rivoluzione.
Nel 1917, l'Élite si servì della copertura della missione della Croce
Rossa in Russia per mettere a punto le mosse finali della conquista
bolscevica. La Croce Rossa di New York lanciò una campagna per
raccogliere 2 milioni di dollari. Essa riscosse successo solo grazie
a cospicue donazioni da parte di finanzieri newyorchesi, incluso lo
stesso J.P. Morgan, che donò 100.000 dollari. I banchieri e gli
industriali finirono per assumere il controllo della Croce Rossa
statunitense e, per dirla con il membro dell'Élite John Foster
Dulles, "considerarono la Croce Rossa americana come un mezzo
virtuale per governare..."[21].
I partecipanti alla spedizione in Russia dell'agosto 1917 la dicono
tutta. Solo sette su ventiquattro erano medici. Gli altri erano per
lo più finanzieri newyorchesi accompagnati dai loro assistenti,
capeggiati da William Boyce Thompson (Comm 300), il primo direttore a
tempo pieno della Banca della Riserva Federale di New York. I medici
rimpatriarono dopo solo un mese e si apprese che il dottor Frank
Billings, professore di Medicina all'Università di Chicago e
direttore ufficiale della missione, era rimasto disgustato dalle
finalità chiaramente politiche dei partecipanti non-medici alla
missione.
Appartenevano al gruppo anche tre interpreti russi, tutti noti
Bolscevichi. Uno di loro, Boris Reinstein, sarebbe diventato
segretario di Lenin e capo dell'Ufficio Propaganda Rivoluzionaria
Internazionale[22]. La Croce Rossa è stata usata dall'Élite in
diverse occasioni, all'insaputa del suo onesto personale. Questo non
è solo un insulto all'operato della Croce Rossa ma è anche
estremamente pericoloso per quel 99% che lavora onestamente per
l'organizzazione, mosso dalla compassione per le disgrazie che
affliggono i popoli del mondo. Un altro aspetto inquietante è
rappresentato dal simbolo della Croce Rossa che corrisponde anche a
quello dei Cavalieri Templari, a quello della bandiera inglese, e a
quello che sventolava sulle navi di Colombo nel suo viaggio
di "scoperta" del "Nuovo Mondo", commissionato gli dai Templari. La
Croce Rossa venne fondata durante la guerra franco-prussiana, ideata
dall'Élite nel 187O, attraverso la rubrica delle lettere del nostro
vecchio amico, il londinese Times.
Nello stesso tempo in cui creavano organizzazioni per sostenere i
Bolscevichi, questi banchieri dell'Èlite finanziavano e fondavano
anche organizzazioni antibolsceviche, Otto Kahn e i membri del Fondo
di garanzia Morgan formarono un gruppo chiamato Americani Uniti, che
diffondeva propaganda anticomunista e antisemita. Questo avviene
ancora oggi, con i Robot Radicali che si vantano della loro purezza
politica, mentre l'Élite Globale li manovra muovendo i loro fili e
spingendoli a bollare come "antisemita" chiunque si avvicini alla
verità. È quello che sta succedendo anche a me. È decisamente tutto
molto scontato. A muovere i fili dei Robot Radicali e dei
loro "avversari", i Robot di destra, sono le stesse persone. È
davvero ridicolo!
Di ritorno dalla Russia, William Boyce Thompson si fermò a Londra per
incontrarsi col Primo Ministro britannico, Lloyd George. Si unì a
loro anche Thomas W. Lamont della J .P. Morgan, che veniva da Parigi
(dove aveva discusso con il Colonnello Edward House sulla
riorganizzazione del mondo dopo la guerra). Il 28 novembre 1917 House
aveva inviato un cablogramma al Presidente Wilson in cui lo esortava
a sopprimere ogni critica ai bolscevichi da parte dei media: "È
estremamente importante che tale critiche vengano soppresse", si
leggeva nel cablogramma, che fu inserito in una cartellina segreta e
venne alla luce solo sei anni più tardi. Lo studioso Carroll Quigley
disse che la Casa Morgan si stava infiltrando nei gruppi di sinistra
degli Stati Uniti fin dal 1915. Si trattava di una strategia per
dirottare sia la sinistra che la destra, a livello nazionale e
internazionale[23].
La Rivoluzione russa era interamente prevista dal Grande Piano, ecco
perché i dirigenti della Banca della Riserva Federale di New York
(controllata dai Rothschild), compreso Thompson, appoggiarono i
Bolscevichi. In questo periodo, vediamo che l'Èlite Globale detta le
linee delle politiche postbelliche e si assicura che i politici-
burattini le attuino. Thompson e Lamont incontrarono Lloyd George per
convincerlo che la posizione antibolscevica del governo britannico
era sbagliata e che Lenin e Trotsky non se ne sarebbero andati[24].
Lloyd George e il governo da lui presieduto - incluso, naturalmente,
Lord Milner della Tavola Rotonda - accettarono la visione di Thompson-
Lamont. Quando si hanno agenti dell'Élite da tutte le parti, in
posizioni così rilevanti, si può fare proprio quello che si vuole. La
decisione inglese di sostenere i Bolscevichi non sorprende poi tanto
se si considera che Lloyd George non poteva agire liberamente. La sua
vita privata lo espose al ricatto e si trovò in obbligo nei confronti
di un commerciante di armi di nome Basil Zaharoff (che fece una
fortuna vendendo armi ad entrambi gli schieramenti di qualsiasi
guerra). Zaharoff teneva in pugno Lloyd George da quando aveva
favorito il nascere di un flirt tra il Primo Ministro e la propria
moglie, Emily Ano Burrows di Knightsbridge. Zaharoff vendette anche
titoli nobiliari creati da Lloyd George25. Nel libro del 1963
intitolato The Mask Of Merlin26, l'autore Donald McCornick sostiene
che Zaharoff aveva così tanto potere che "uomini di stato e capi
alleati erano obbligati a consultarlo prima di progettare qualsiasi
attacco di grandi proporzioni". Woodrow Wilson, Lloyd George e il
Primo Ministro francese, George Clemenceau, si incontrarono diverse
volte nella casa parigina di Zaharoff. Ciò la dice lunga sulla
politica degli Alleati in Russia, visto che Zaharoff sosteneva i
Bolscevichi e stornava le armi da chi li contrastava ed era anche
intervenuto a favore dei Bolscevichi sia a Londra che a Parigi.
Nell'aprile del 1919, il Ministero degli Esteri britannico pubblicò
un rapporto ufficiale sulla Russia che rivelava che la rivoluzione
era stata organizzata e finanziata da banchieri internazionali. Esso
spiegava inoltre come "criminali cinesi" fossero stati importati per
essere arruolati al comando di ufficiali bolscevichi in una campagna
di terrore contro il popolo russo. Questo documento venne velocemente
ritirato e sostituito con una versione da quattro soldi, priva di
queste informazioni[27]. Alcuni sostengono che la Rivoluzione
bolscevica sia stata una Rivoluzione ebraica, ma ritengo che il
rabbino Marvin S. Antelman ci dia una lettura perfetta della
situazione quando scrive:
"La verità della cosa fu... che ci fu una cospirazione, ma non fu né
ebraica, né cattolica, né massonica. Coinvolse persone di ogni genere
di religione e nazionalità. Fianco a fianco degli Schiff, dei Warburg
e dei Rothschild c'erano i Morgan e i Rockefeller. Con Trotsky
c'erano Lenin e Stalin"[28].
Cos'era che li univa? Il culto dell'Occhio che Tutto Vede. Fatta
scoppiare la rivoluzione, l'Élite fece in modo di inviare in Russia i
suoi agenti dei servizi segreti. Alfred Milner ne selezionò uno,
Bruce Lockhart (Comm 300), perché andasse in Russia e collaborasse
con l'americano Raymond Robins, che, nel corso del 1918, era stato
assegnato da William Boyce Thompson alla direzione della missione
della Croce Rossa, ormai totalmente priva di medici. I francesi
decisero di mandare il sostenitore dei Bolscevichi, Jacques Sadoul,
un vecchio amico di Trotsky. La cospirazione allora controllava i
rapporti che i diplomatici e i funzionari dei servizi segreti
inviavano dalla Russia ai loro governi. Così, il colpo dell'Élite
Globale sul popolo russo fu completo. Lenin e Trotsky procedettero a
smantellare ogni istituzione e organizzazione di lavoratori che si
era andata formando nei primi giorni della rivoluzione. L'odiato
Okhrana, il "servizio segreto" degli Zar, fu riorganizzato in quello
che doveva diventare il KGB. La "Rivoluzione del Popolo", che avrebbe
trasformato centinaia di milioni di persone in poco più che
prigionieri a casa propria e avrebbe causato la morte e la sofferenza
di moltissimi altri nei campi di concentramento, aveva fatto fare
passi da gigante al piano del Nuovo Ordine del Mondo. La carta
sovietica sarebbe stata giocata con grande successo negli anni a
venire.
da Teoria e Politica economica - Italiana ed internazionale. Teoria e verifiche
note a piè di pagina
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DOMANDE E RISPOSTE - CHI FINANZIO' LA RIVOLUZIONE RUSSA
Chi finanziò la rivoluzione russa?
Le grandi banche d’affari di New York tramite il presidente americano Roosvelt, massone del 33° grado e gli esponenti della B’nai B’rith (loggia ebraica da cui sono esclusi tutti i non israeliti).
Dove e quando si incontrarono?
Prima alla Casa Bianca pubblicamente, in seguto presso la villa di campagna del presidente nel 1903.
Perché si prese questa decisione?
Lo zar si era accorto (tardivamente ormai) che gli ebrei in URSS erano alla testa dei rivoluzionari russi per cui ordinò un regime speciale di passaporto per gli stranieri di origine ebraica al fine di controllarne gli spostamenti.
Era il pretesto che gli Illuminati (l’élite bancaria ebraica) stavano cercando. Il banchiere ebreo Jacob Schiff della B’nai B’rith affermò : “Se lo zar non vuole dare al nostro popolo la desiderata libertà, allora una rivoluzione instaurerà una repubblica tramite la quale si otterranno quei diritti”. Iniziò così il loro progetto della rivoluzione tramite finanziamenti e loro uomini collocati al potere.
Chi erano i banchieri finanziatori-Illuminati?
Affiliati della B’nai B’rith:
1 – Banca Kuhn
2 – Loeb & Co.
3 - Jacob Schiff
4 – Felix Warburg (fondatore della Federal Reserve nel 1913)
5 – Otto Kahn
6 – Mortimer Schiff
7 – Max Breitung
8 – Jerome H. Hanauer
9 – Guggenheim
Infine :
10 – lord Alfred Milner (massone)
11 – sir George Buchanan (massone)
12 – William Boyce Thompson (uno dei direttori della FED di New York ed importante azionista della chase Manhattan Bank). Pagò un milione di dollari.
13 – Eugene Boissevant
Come agirono?
Inizialmente crearono le condizioni per impoverire il paese. I Rockefeller acquistarono il 50% dei campi petroliferi del Caucaso mentre l’altra banda bassotti, i Rothschild, indussero lo zar ad entrare in guerra contro il Giappone assicurandogli il loro appoggio economico. Invece costoro finanziarono segretamente il Giappone e nel conflitto contro la Germania del 1914 l’esercito fu ridotto allo stremo non avendo più fucili. L’obbiettivo era chiaro: trascinare la Russia in miseria per preparare il terreno.
Chi doveva rifornire gli armamenti della Russia?
I Rothschild naturalmente! Era la Vickers Maxim e loro ne avevano la maggioranza e chiusero i “rubinetti”. Niente più armi.
Lo zar che fine fece?
Nicola II fu trucidato insieme alla famiglia a Ekaterinburg (oggi Sverdlavsk) il 17 Luglio 1919 senza alcun processo.
Chi furono gli assassini?
L’ordine fu dato dal primo presidente della Repubblica sovietica Sverdlov (ebreo) ed eseguito dal suo correligionario Yourowsky insieme ad altri quattro sicari.
I termini "socialismo", "soviet" ed il simbolo della falce e martello nella bandiera furono esclusivamente coniati dal comunismo nascente?
No, il termine "socialismo" venne utilizzato per la prima volta nel 1830 dal sansimonista Leroux, affiliato alla loggia massonica "Loggia dei diritti dell'uomo".
"Soviet" trae origine dalla cultura ebraica arcaica degli esseni, dove tutti i beni della collettività erano in comune ("Kahal" in ebraico).
Le icone della falce e del martello che campeggiavano sulla bandiera sovietica insieme alla stella a cinque punte appartengono al repertorio dei simboli tradizionalmente adoperati dalla Massoneria. Sono infatti entrambe presenti in posizioni separate dal cosiddetto "quadro della loggia", dove la falce rappresenta la filosofia e il martello la forza. Solo a partire dal 1919 divennero l'emblema del partito comunista.
E' vero che i "grandi capi" della rivoluzione bolscevica come Trotsky, Lenin, Stalin, Marx ecc. erano massoni oppure non erano russi?
Si, è vero. Trotsky in realtà era Lev Bronstein, un intellettuale tedesco di origine ebraica che parlava un russo stentato ed insigne massone come massoni di origine ebraica erano pure Lenin, Karl Marx e Friedrich Engels.
Addirittura Trotsky sposò la figlia di un imprenditore ebreo, Givotovsky al soldo di Max Warburg, altro capitalista ebraico della solita banda bassotti dell'occhio che tutto vede(Morgan, Rotschild, Lazard ecc.)
Quindi il socialismo come era stato concepito è stato veramente un fallimento?
No perchè il vero socialismo non fu mai applicato. Il socialismo reale si fondava sull'eliminazione del potere illimitato di pochi su molti cancellando la miseria popolare, ma al di là dei grandi proclami avvenne esattamente il contrario. Lenin e Trotsky smantellarono le organizzazioni dei lavoratori dipendenti ponendole fuori legge. Ufficialmente parlavano di lotta al capitalismo ma, nello stesso tempo, venivano finanziati ed usati loro stessi come burattini dagli Illuminati, quindi le più ricche, potenti, influenti e massoniche famiglie del mondo. Formarono un vero regno del terrore istituendo il KGB dei servizi segreti, i campi di concentramento noti come GULAG e lo sfruttamento degli stessi lavoratori che si erano promessi di aiutare. I veri comunisti, invece, furono messi a tacere o fatti sparire perchè costituivano una minaccia.
La colpa quindi è tutta del popolo ebraico dato che che tutte le famiglie degli Illuminati sono ebraiche?
No, assolutamente. Bisogna stare attenti a non cadere in questa trappola come molti purtroppo. La stragrande maggioranza del popolo ebraico non ha alcun tipo di responsabilità né con l'élite né tanto meno con l'operato dei suoi correligionari. Come del resto nessuno può essere incriminato solo perchè parente, amico o connazionale di un criminale.
Gli Illuminati sono solo alcune "mele marce" (per quanto potentissime) a infangare il nome di una intera nazione. Infatti a denunciare episodi del genere si sono coraggiosamente esposti anche molti ebrei come Gabriel Landau che disse :
" Siamo colpiti da quello che ci si aspettava di meno di trovare nell'ambiente ebraico: crudeltà, sadismo, violenza,che parevano così estranee a un popolo lontano da ogni vita guerresca. Coloro che ieri non sapevano ancora maneggiare un fucile, si sono trovati a fare i boia e gli aguzzini."
Denunce come queste non possono essere interpretate come una ammissione di colpa, in quanto esprimono, viceversa, l'indignazione e il disagio della maggior parte degli ebrei di fronte ad accertate responsabilità criminali di alcuni propri connazionali.
Il fatto che il popolo ebraico sia una delle comunità più nazionaliste e unite del mondo non deve trarre in inganno coloro che interpretano tale solidarietà come un elemento certo di connivenza ai giochi di potere dell'élite. Al contrario l'unità di popolo e i richiami nazionalistici che sono caratteristiche pregnanti del popolo d'Israele vengono abilmente sfruttate dagli Illuminati per raggiungere i propri farneticanti progetti di supremazia.
Ritenere il contrario significa cadere nella trappola degli Illuminati, in quanto sono loro stessi a fomentare la nascita di sentimenti antisemiti alla scopo di apparire come vittime delle persecuzioni e poter continuare così a operare indisturbata.
Finchè potranno accusare impunemente di antisemitismo chiunque osi svelare pubblicamente le loro attività sovversive e criminale, essi saranno completamente al sicuro. In realtà l'élite ritiene di appartenere a una casta esclusiva posta al di sopra di tutte le nazionalità, compresa quella ebraica. Ciò significa che anche quest'ultima viene sfruttata esclusivamente per raggiungere i propri fini.
In conclusione, la nascita del comunismo fu opera della Massoneria/Illuminati?
Sicuramente. Lenin stesso, appena salì al potere con la rivoluzione d'Ottobre insieme ai suoi collaboratori Krassin e Salomon, si lasciò scappare una frase rivelatrice sui veri scopi di quella rivoluzione. Egli espresse infatti un ragionamento la cui matrice non può che esere fatta risalire alle idee propagandate dalla potente setta massonica degli Illuminati :
"Non si tratta della sola Russia, io sulla Russia ci sputo; questa non è che una fase transitoria per giungere alla rivoluzione mondiale, al dominio del mondo. Ricordatelo, ora saremo spietati con tutti, distruggeremo ogni cosa e sulle rovine innalzeremo il nostro tempio".
dal web
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Note dell'articolo: La rivoluzione Russa del 1917 fu un colpo di mano dei banchieri
internazionali
8 The New arder, Our Secret Rulers, p. l0.
9 Jim Keith, Casebook On Alternative 3 [Repertorio sull'alternativa
3, N.d.T], IllumiNet Press, Lilbum, USA, 1994, p. 20.
10 Detto a un'udienza post-bellica della Commissione Graham, che
indagò su Baruch.
11 Perry Belmont era il figlio di August Belmont, il banchiere agente
dei Rothschild che finanziò e manipolò lo schieramento dell'Unione
nella "Guerra d'Indipendenza" americana.
12/13 Norman Dodd parlò di queste indagini in un'intervista con
William H. McIlliany II., per il suo libro The Tax Exempt Foundations
[Le fondazioni esentasse, N.d.T], Arlington House, Westport, USA,
1980. La speciale commissione di investigazione sulle fondazioni
esentasse riferì nel 1954. Essa prese il nome dal suo presidente, il
deputato B.Carroll Reece, del Tennessee.
14 The New arder, Our Secret Rulers, p. 35.
15 The New arder, Our Secret Rulers, p. 76. I Rockefeller hanno
realizzato quantità impensabili di denaro sfruttando la Russia e
l'Unione Sovietica e manipolando i suoi uomini di governo, come il
Presidente Gorbaciov.
16 Iennings C. Wise, Woodrow Wilson: Disciple Of Revolution [Woodrow
Wilson: discepolo della rivoluzione, N.d. T.], Paisley Press, New
York, 1938.
17 Citato da Anthony C. Sutton in Wall Street And The Bolshevik
Revolution Morley, Australia, 1981, pp. 32-33. '
18 Ibidem.
19 La versione più diffusamente accettata è Bronstein.
20 Wall Street And The Bolshevik Revolution, p. 39.
21 Ion Foster Dulles, American Red Cross [La Croce Rossa
americana,N.d.T.], Harper, New York, 1950.
22 Wall Street And The Bolshevik Revolution, p. 78.
23 Carroll Quigley, Tragedy and Hope [Tragedia e speranza, N.d.T.],
Macmillan, New York, 1966, p. 38. Questo libro irritò tanto i
manipolatori che fu ritirato dalle librerie. Oggi è disponibile solo
in edizione pirata.
24 Wall Street And The Bolshevik Revolution, p. 46.
25 The World arder, Our Secret Rulers, p. 37. Il titolo di Cavaliere
costava dalle 10.000 alle 12.000 sterline, di cui 5.000 andavano a
Lloyd George, secondo quanto riferito dall'autore Eustace Mullins.
26 Donald McCorrnick, The Mask OfMerlin [La maschera di Merlino,
N.d.T.], MacDonald, Londra, 1963, p. 208. McCorrnick sostiene anche
che i servizi segreti britannici scoprirono documenti che provavano
che alcuni funzionari governativi erano agenti segreti di Zaharoff e
che Lloyd George ne era a conoscenza!
27 Kitty Little, "Subversive Infiltrators Into Westminster And
Whitehall. Promotion Of A Federal Europe" [Infiltrati sovversivi a
Westminster e Whitehall. Promozione di un'Europa federale, N.d.T.].
Presentazione alla Commissione Nolan sulle norme della vita pubblica,
gennaio 1995, p. 4, paragrafo 16.
28 Marvin S. Antelman, To Eliminate The Opiate, p. 15.
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