di Salvatore Brizzi -
"Lo spunto per questi due post mi è stato dato da una signora che frequenta la mia stessa compagnia e che nel corso di una serata in pizzeria è intervenuta per chiedermi: “Ma come mi spieghi che siano esistiti personaggi che hanno incarnato il male come Hitler nel passato o come il presidente dell’Iran oggi, cioè persone che odiano la civiltà democratica e sono sempre pronte ad attaccare gli altri e fomentare la guerra?”.
A questa signora – che, bontà sua, degnamente rappresenta il modo di pensare del burattino medio – sfuggono alcuni particolari!
Chi sono i buoni... e chi sono i cattivi?
Da vari giornalisti e cittadini di lingua araba è stato affermato che i discorsi del presidente dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad vengono tradotti inappropriatamente e strumentalizzati con l'aiuto dei media per dare l'immagine di un uomo di Stato violento. Per esempio, tutti siamo convinti che il personaggio in questione abbia pronunciato la frase: “Lo stato di Israele deve essere cancellato dalla carta geografica.” Se tradotto correttamente il presidente iraniano in realtà chiede come obiettivo per il futuro la rimozione dei regimi che sono al potere in Israele e negli USA e chiede una maggiore autorità per la Palestina. L’espressione “carta geografica” nel discorso originale non compare nemmeno.
L’inganno è stato aiutato dal fatto che molti organi di stampa internazionali usano come principale compagnia di traduzione la MEMRI (Middle East Media Research Institute) per tradurre lingue mediorientali. MEMRI guarda caso è posseduta da due Israeliani di destra neo-con: Meyrav Wurmser, la moglie di uno degli aiutanti di Dick Cheney (ed ex assistente speciale di ‘Strap-on’ John Bolton), David Wurmser e l’ex (?) ufficiale dell’ Intelligence Militare Israeliana, Colonnello Yigal Carmon. In effetti uno sguardo all’incompleta lista dello staff su Wikipedia sembra suggerire una pesante influenza israeliana (di destra) nel personale e almeno due ex membri dell’Intelligence Militare Israeliana. Ma sono convinto che queste persone si siano ritrovate insieme casualmente e la ‘solita lobby ebraica’ non c’entri nulla in questa manipolazione delle informazioni. D’altronde quando uno cerca lavoro va dove lo assumono!
Se andiamo a indagare a fondo – e a me talvolta capita di farlo - il presidente iraniano, definito dai media l’Hitler del Terzo millennio, ha la grossa responsabilità di aver inaugurato la prima borsa regionale indipendente del petrolio al mondo. La borsa che avrebbe accettato euro al posto di dollari è stata effettivamente aperta il 21 marzo 2006 nella città di Asslavieh, definita per questo la ‘capitale energetica della Repubblica islamica’. E’ la borsa regionale il problema che sta mettendo l’Iran nel centro del mirino di missili e caccia. Il nucleare bellico iraniano c’entra come c’entravano le armi di distruzione di massa di Saddam: semplici scusanti per l’intervento armato.
Pensate ad una borsa petrolifera che per la prima volta accetta euro al posto di dollari...
Vi riporto adesso alcuni stralci – correttamente tradotti – tratti dal discorso di Ahmadinejad alle Nazioni Unite nel 2006. La saggezza delle sue parole è inconfutabile. Inoltre l’occhio più attento non mancherà di notare che Gandhi, quando parlava dell’oppressione degli inglesi sull’India, utilizzava toni più forti di quelli utilizzati da Ahmadinejad nei suoi interventi.
Spettabili Signore, Egregi Signori,
quel che oggi l'umanità sopporta non è degno della dignità umana; Dio non ha creato l'uomo affinché alcuni gruppi di uomini impongano ingiustizia ad altri gruppi.
[Dio non ha creato l'uomo] affinché un gruppo creando guerra e violenza riesca a derubare la risorse, arricchirsi ed espandere il proprio dominio mentre l'altro gruppo sia costretto a sopportare la povertà e le disgrazie che ne provengono.
[Dio non ha creato l'uomo] affinché un gruppo forte delle sue armi e delle sue minacce comandi il mondo mentre altri siano costretti a rimanere sempre sotto l'ombra della minaccia e dell'insicurezza.
Certuni si spingono a migliaia di chilometri di distanza dal proprio paese ed occupano la terra altrui per controllarne il petrolio o le altre risorse; altri ogni giorno devono assistere alla distruzione delle loro case ed alla morte dei loro bambini nella loro stessa terra. Questi comportamenti non sono all'altezza della dignità umana e si rivelano contrari alla verità ed alla giustizia.
La domanda ora è questa: in simili circostanze gli oppressi del mondo dove devono rivolgersi? Quale persona o quale organizzazione difende i diritti degli oppressi e punisce gli oppressori? Dove si trova la corte della giustizia mondiale?
Alcune potenze vantano la produzione di armi nucleari della seconda e della terza generazione. A cosa servono queste armi? La produzione di queste armi micidiali e riempire i depositi di queste servirà forse alla diffusione della pace e della democrazia? Oppure queste armi serviranno a minacciare i governi e i popoli? Fino a quando i popoli del mondo dovranno vivere minacciati dalle bombe nucleari, batteriche e chimiche? Le potenze produttrici di queste armi quali responsabilità hanno e come vengono chiamate a rispondere delle proprie azioni dinanzi alla comunità internazionale? Mi chiedo se i popoli di questi paesi siano d’accordo sul fatto che la loro ricchezza venga impiegata per la costruzione di queste armi distruttrici.
Invece di appoggiarsi alle armi micidiali ed alle bombe, non si potrebbe contare sulla giustizia, l’etica e la ragione? Quale dei due sono più vicini alla pace, le bombe o la ragione? Se ci fosse ragione, etica e giustizia, le radici dell’oppressione andrebbero bruciate e le minacce distrutte. Non rimarrebbe nulla in grado di causare conflitti dato che la maggior parte dei conflitti nel mondo sono causati dalla mancanza di giustizia e dall’ambizione.
Come era successo ad altri paesi, anche l’Iraq è stato occupato e sono 3 anni che l’occupazione continua. Non passa giorno senza che in Iraq gente innocente venga uccisa a sangue freddo. Le forze che occupano il paese non sono in grado di garantire la sicurezza. Nonostante la formazione del governo e del parlamento regolare, mani nascoste lavorano per istigare le divergenze esistenti nella società iraqena e creare una guerra civile. Non esistono elementi che possano testimoniare un serio interesse delle forze di occupazione alla lotta contro l’insicurezza. Infatti, un numero elevato di terroristi sono stati arrestati dalle forze irachene ma per ragioni sconosciute le forze di occupazione hanno disposto la liberazione di questi individui.
Sembra che la fomentazione delle violenze e il terrorismo costituiscano una giustificazione per la presenza delle forze straniere in Iraq. In simili circostanze, a chi si deve rivolgere il popolo iraqeno? Dove deve sporgere denuncia il governo iraqeno? Chi è garante della sicurezza dell’Iraq?
In merito alla questione palestinese dice:
...un governo creato in una terra che non era sua e con una popolazione che non apparteneva a quella terra e che proveniva dalle diverse parti del mondo; e questa fondazione [è avvenuta] a costo di sottrarre la terra a milioni di persone. Questa è una grande tragedia che non ha precedenti nella storia umana. Ancora oggi i profughi vivono nei campi e alcuni di loro hanno detto addio alla vita senza vedere avverato il sogno di ritornare nella loro terra d’origine.
Esiste una qualsiasi forma di ragione o legge in grado di definire legale una simile azione? Esiste tra i membri delle Nazioni Unite un paese che accetterebbe che al suo paese venisse riservato un trattamento simile?
In merito alla questione del nucleare dice:
La Repubblica Islamica dell’Iran è membro dell’agenzia internazionale per l’energia atomica e firmatario del trattato NPT. Il nostro programma nucleare è trasparente, pacifico e si sviluppa sotto l’occhio attento degli ispettori dell’Aiea. Perchè a noi vengono negati i diritti riconosciutici esplicitamente dalle leggi internazionali? Quali sono i governi che ostacolano la nostra attività? Sono i governi che possiedono il ciclo di produzione di combustibile. Alcuni di questi paesi hanno usato la scienza nucleare a scopi non-pacifici come la fabbricazione di bombe nucleari ed hanno persino nel loro passato il demerito di averle usate contro gli esseri umani.
In merito al ruolo dell’ONU e all’utilizzo del consiglio di sicurezza per risolvere le questioni internazionali dice:
Quale organizzazione o quale consiglio deve occuparsi di questa ingiustizia? Il consiglio di sicurezza è nelle condizioni di farlo? Può impedire che il diritto dei paesi non venga negato loro e che alcune potenze non impediscano lo sviluppo degli altri paesi? L’uso del consiglio di sicurezza come uno strumento per la minaccia è molto preoccupante. Alcuni dei membri del consiglio di sicurezza che sono molte volte una delle parti in causa in una contesa internazionale, usano facilmente il consiglio per condannare la parte alla quale si oppongono e si sentono anche fieri di questo.
La domanda è questa: ma che senso ha la strumentalizzazione del consiglio di sicurezza; quest’uso non mette in pericolo la credibilità del consiglio? Questo comportamento non influenza la vera capacità di questo consiglio nel creare la sicurezza?
La domanda è questa: se il governo statunitense e quello inglese che sono membri permanenti del consiglio di sicurezza violano la legge internazionale quale ente dell’Onu è in grado di giudicarli? Un consiglio di cui loro stessi fanno parte e in cui hanno un potere speciale può condannare i loro crimini? È mai successa una cosa del genere? Ma al contrario abbiamo visto che quando loro hanno un problema con un governo o un popolo lo trascinano al cospetto del consiglio di sicurezza e assumono sia il ruolo di pubblico ministero, sia il ruolo di giudice e sia il ruolo di colui che mette in atto il verdetto della corte.
Questo sistema è realmente giusto? Ma esiste una discriminazione o un’ingiustizia più palese di questa? Purtroppo l’insistenza adoperata da alcuni paesi imperialisti per imporre le loro politiche alle organizzazioni internazionali, tra cui il consiglio di sicurezza, ha screditato l’Onu dinanzi all’opinione pubblica mondiale e ha messo in discussione l’efficienza ed il prestigio di questa organizzazione.
Ma la popolazione mondiale oggi merita di essere governata con le leggi di 60 anni fa? Le nuove generazioni non hanno il diritto di decidere per il mondo in cui hanno intenzione di vivere? Oggi la riforma all’interno delle Nazioni Unite è necessaria più che mai.
…il movimento dei non-allineati, l’organizzazione dei paesi islamici e il continente africano devono avere ognuno un seggio permanente al consiglio di sicurezza con il diritto di veto in modo da bilanciare le forze all’interno del consiglio ed impedire l’oppressione dei paesi meno potenti.
Spettabile Direzione, Eccellenze,
d’altro canto reputo necessario che l’etica ritorni a svolgere il ruolo che deve avere. Senza etica e senza tenere in considerazione gli insegnamenti dei profeti del Signore, non si possono garantire la giustizia, la libertà e i diritti umani. La chiave dei problemi dell’uomo di oggi è la religione e l’etica. Se il rispetto dei diritti umani sarà veramente un valore, non ci sarà spazio per l’ingiustizia, la violenza e la guerra. Gli uomini sono stati creati tutti da Dio e tutti hanno dignità e tutti sono degni di rispetto.
E queste sarebbero le parole di un mostro violento e assetato di sangue che vuole costruire bombe atomiche per distruggere Israele? A me non pare, ma questo è il messaggio che è passato nei tg delle 20 dei paesi occidentali cosiddetti civilizzati.
Da queste parole emergono invece una grande profondità interiore e una lucida visione di quale dovrebbe essere il futuro dell’ONU se vuole finalmente diventare un’organizzazione equa.
Le informazioni e le traduzioni dei discorsi di Ahmadinejad presenti su questo post sono state tratte da http://disinformazione.it/cerca.htm (inserire il nome Ahmadinejad nella casella di ricerca).
Ecco alcuni libri da me selezionati che trattano della Teoria della Cospirazione .
...continua sul prossimo post.
Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)
Non so perchè ma mi è sempre stato simpatico Ahmadinejad. Ora capisco il perchè.
RispondiEliminaMa dei morti e della rivolta in Iran, ne vogliamo parlare, o diamo un colpo di spugna alla lavagna e via?
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