luglio 23, 2010

Marea Nera: Il greggio ha modificato la Corrente del Golfo del Messico

La Marea Nera di greggio causata dall’esplosione della piattaforma petrolifera BP Deepwater Horizon che da oltre due mesi sta invadendo il Golfo del Messico ha «spezzato» la Loop current, la parte inferiore della corrente del Golfo che tocca Cuba e la penisola dello Yucatan e che costituisce il «motore» della Corrente del Golfo. Grazie ad essa viene accumulato il calore che la corrente trasporta attraverso l'Atlantico, fino al Nord Europa. Le immagini dei satelliti europei e americani sono state analizzate in uno studio italiano pubblicato sul sito dell'Associazione Geofisica Italiana, dell'Istituto di Scienze atmosferiche e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-Cnr), e mostrano che la Loop current è ormai spezzata in due: una parte di essa è diventata un gigantesco vortice e una parte è una sorta di 'troncone' della corrente di un tempo.

«È stato compromesso un equilibrio ottenuto in milioni di anni e al quale partecipano anche l'intera flora e fauna del Golfo del Messico», osserva l'autore della ricerca, il fisico teorico Gianluigi Zangari, dei Laboratori Nazionali di Frascati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). In collaborazione con il Centro di ricerca in astrodinamica dell'università del Colorado, Zangari ha analizzato dati e immagini dei satelliti per l'osservazione della Terra della Nasa Jason, Topex-Poseidon e Geosat Follow-On, e quelli dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Ers-2 ed Envisat.

Nell'analisi il fisico ha utilizzato il sistema di calcolo che lui stesso ha sviluppato e brevettato nei Laboratori di Frascati nel 1999. «La Loop current è stata interrotta», rileva. Il processo, che ha avuto inizio nella prima metà di maggio, adesso ha raggiunto l'apice, come mostrano chiaramente le immagini dei satelliti. «Non si tratta di simulazioni, ma dei risultati dell'esame di dati sperimentali», aggiunge. La grande quantità di petrolio liberata in mare in seguito all'incidente alla piattaforma Deepwater Horizon «ha esercitato - spiega l'esperto - una pressione fisico-chimica sul flusso delle correnti».

L'immissione di un liquido molto denso, vischioso e non miscelabile come il petrolio in una soluzione salina molto leggera, come l'acqua di mare, ha generato il vortice che si è separato dalla Loop current. «È un processo - spiega Zangari, che può essere rappresentato con le equazioni non lineari che descrivono le turbolenze».

Difficile, se non impossibile, prevedere come si evolverà la situazione. Il rischio è che anche quello che resta della Loop current possa essere assorbito dal vortice e che la circolazione di questa corrente resti confinata nel Golfo del Messico. «Sono fenomeni non lineari e imprevedibili, di conseguenza è impossibile fare affermazioni sul futuro», osserva il fisico. Quello che è certo è che se la Corrente del Golfo dovesse perdere la Loop current si potrebbe verificare una sorta di reazione a catena che finirebbe per alterare uno dei principali termoregolatori del pianeta, con conseguenze sul clima globale.




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